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Colosso dei supermercati condannato al risarcimento dei danni per violazione del diritto alla privacy di un dipendente.

Di recente emissione la sentenza del Tribunale di Gorizia con la quale è stato condannato, per la violazione del diritto alla privacy di un dipendente, uno dei più grandi attori sul mercato italiano della grande distribuzione organizzata.

Più nel dettaglio, la violazione era consistita in un accesso illegittimo - per mano di altro dipendente - all'impianto di videosorveglianza del punto vendita in questione, dallo stesso effettuato per visionare immagini che riguardavano l'assistito della sottoscritta.

Situazione, questa, che veniva ancor più aggravata dal fatto che detto dipendente, una volta entrato all'interno del circuito, filmava con il proprio telefono cellulare dette immagini sensibili, senza naturalmente aver prima ottenuto dal titolare del trattamento il preventivo consenso, nonché in spregio dei c.d. "casi eccezionali" previsti dall'autorizzazione dell'Ispettorato del Lavoro all'installazione dei sistemi di videosorveglianza. Il tutto condito, poi, dal fatto che dette immagini, per quanto a conoscenza del soggetto leso, venivano altresì fatte circolare sia tra gli altri dipendenti, sia tra i superiori gerarchici.

In forza di dette motivazioni, veniva quindi ottenuto il relativo risarcimento del danno da parte del titolare del trattamento (in questo caso anche datore di lavoro) che, non avendo correttamente vigilato sull'operato del dipendente e non avendo denunciato il data-breach, veniva così obbligato al pagamento della somma equitativamente determinata dal Giudice adito per l'offesa riportata dall'assistito della sottoscritta.

Una lunga vicenda, risalente addirittura al settembre del 2022, che dopo l'esperimento di diverse trattative stragiudiziali, ha trovato finalmente la sua giusta risoluzione!


 
 
 

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