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Immagine del redattoreGiorgia Persoglia

Infortunio calcistico: il risarcimento è dovuto anche in assenza di verbale di Pronto Soccorso.

E' noto che l'infortunio subito dal giocatore tesserato durante una partita di calcio, in assenza di polizze private, debba essere risarcito esclusivamente dalla compagnia assicuratrice prescelta dalla FIGC in seguito a denuncia da effettuarsi entro il termine di 30 giorni dall'infortunio. La procedura richiede l'invio, in modo accurato e dettagliato, di tutta la documentazione medica attestante le lesioni subite, oltre a quelle di spesa relative agli esborsi affrontati per le relative cure.

Le premesse di cui sopra si rendono obbligatorie per comprendere quanto recentemente accaduto ad un cliente che, denunciato regolarmente il sinistro e comunicata l'intervenuta guarigione, si vedeva sospeso per mesi il proprio diritto al risarcimento del danno a causa dell'assenza del verbale di Pronto Soccorso che, a dire della compagnia, era necessario per attestare il nesso di causalità tra partita/lesioni. Situazione, questa, che veniva sbloccata grazie all'intervento della sottoscritta che, nell'evidenziare l'assoluta superfluità di detto documento, evidenziava come il predetto nesso di causalità fosse sufficientemente dimostrato e/o dimostrabile grazie al certificato del medico di base (già inviato) oltre ai testimoni indicati in sede di denuncia.

In questo modo il giocatore si è visto riavviare la procedura risarcitoria, all'esito della quale potrà ottenere l'indennizzo per l'infortunio subito, oltre al rimborso delle spese mediche sostenute.


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