Tribunale di Treviso: ottenuta la modifica delle condizioni pronunciate in sede di divorzio in punto mantenimento dei minori in quanto inique.
- Giorgia Persoglia
- 17 mag 2024
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Si è recentemente concluso un caso che vedeva un padre obbligato, in sede divorzile, a corrispondere alla madre un elevato assegno di mantenimento per i propri figli, e ciò nonostante quest'ultimi trascorressero di fatto quasi pari tempo sia con la madre, che con il padre.
In quella sede, infatti, veniva disposto un collocamento prevalente dei minori presso la madre che però, in realtà, celava un collocamento paritario che, in quanto tale, avrebbe giustificato un mantenimento diretto da parte di ciascun genitore nei periodi di rispettiva spettanza.
Alla luce dell'irrisoria discrasia sussistente tra i periodi di competenza dell'uno o dell'altro genitore, infatti, l'obbligo posto a carico del padre di contribuire al mantenimento dei figli minori risultava essere palesemente iniquo, anche e soprattutto alla luce del fatto che le condizioni economico-patrimoniali della madre fossero sensibilmente migliori rispetto a quelle del padre.
Dopo lunghe trattative il padre, assistito dalla sottoscritta, otteneva finalmente il riconoscimento di quanto spettantegli, ovverosia (a) la revoca dell'assegno di mantenimento disposto in favore dei figli, (b) il percepimento della metà dell'Assegno Unico Universale, (c) fermo l'obbligo, già disposto in sede di divorzio, di contribuire insieme alla madre alle sole spese straordinarie dei minori nella misura del 50%.
Decisamente un ottimo risultato che ha permesso di riportare il caso di specie ad equità!

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